La interruzione degli anticoagulanti orali dopo isolamento della vena polmonare nei pazienti con fibrillazione atriale non è sicura
L'interruzione del trattamento con Warfarin ( Coumadin ) dopo isolamento della vena polmonare non è sicuro nei pazienti ad alto rischio, soprattutto se hanno già avuto un ictus ischemico.
L’isolamento della vena polmonare ( PVI ) è un trattamento raccomandato per i pazienti con fibrillazione atriale, ma non è chiaro se si traduca in un minore rischio di ictus.
È stata studiata la proporzione di pazienti che hanno interrotto il trattamento anticoagulante dopo isolamento della vena polmonare in associazione con il punteggio CHA2DS2-VASc ( insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, età a partire da 75 anni, diabete mellito, ictus, malattie vascolari, età tra 65 e 74 anni, sesso femminile ), sono stati identificati alcuni fattori che predicono l'ictus dopo isolamento della vena polmonare, ed è stato esaminato il rischio di eventi cardiovascolari dopo isolamento della vena polmonare nei pazienti con e senza trattamento anticoagulante raccomandato dalle linee guida.
È stato condotto uno studio retrospettivo di coorte utilizzando i Registri sanitari nazionali svedesi dal 2006 al 2012, con un follow-up medio di 2.6 anni.
In totale sono stati inclusi 1.585 pazienti con fibrillazione atriale sottoposti a isolamento della vena polmonare dal Swedish Catheter Ablation Register, con informazioni sull’esposizione a Warfarin nel registro Auricula.
L'analisi dei dati è stata effettuata a partire dal 2015 al 2016.
Gli endpoin principali erano: ictus ischemico, emorragia intracranica e morte.
In questa coorte di 1.585 pazienti, il 73.0% era di sesso maschile, l’età media era 59.0 anni, e il punteggio medio CHA2DS2-VASc era di 1.5.
Dei 1.585 pazienti, 1.175 sono stati seguiti per più di 1 anno dopo isolamento della vena polmonare.
Di questi, 360 ( 30.6% ) hanno interrotto il trattamento con Warfarin durante il primo anno.
Nei pazienti con punteggio CHA2DS2-VASc di 2 o più, i soggetti che hanno interrotto il trattamento con Warfarin hanno presentato un più alto tasso di ictus ischemico ( 5 eventi in 312 anni a rischio, 1.6% per anno ) rispetto a quelli che hanno continuato il trattamento con Warfarin ( 4 eventi in 1.192 anni a rischio, 0.3% per anno ) ( P=0.046 ).
I pazienti con un punteggio CHA2DS2-VASc di 2 o più, o coloro che in precedenza avevano avuto un ictus ischemico, hanno corso un più alto rischio di ictus se il trattamento con Warfarin veniva interrotto ( hazard ratio, HR=4.6; P=0.02 e HR=13.7; P=0.007, rispettivamente ).
I risultati indicano che l'interruzione del trattamento con Warfarin dopo isolamento della vena polmonare non è sicura nei pazienti ad alto rischio, in particolare in quelli che hanno già avuto un ictus ischemico. ( Xagena2017 )
Själander S et al, JAMA Cardiol 2017; 2: 146-152
Cardio2017 Neuro2017 Farma2017
Indietro
Altri articoli
Sicurezza del passaggio da un antagonista della vitamina K a un anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K nei pazienti anziani fragili con fibrillazione atriale: studio FRAIL-AF
Vi è ambiguità sulla questione se i pazienti fragili con fibrillazione atriale gestiti con antagonisti della vitamina K ( VKA...
Effetto dell'ablazione transcatetere mediante isolamento della vena polmonare con o senza isolamento della parete atriale posteriore sinistra sulla recidiva di aritmia atriale nella fibrillazione atriale persistente: studio CAPLA
L'isolamento della vena polmonare ( PVI ) da solo è meno efficace nei pazienti con fibrillazione atriale persistente rispetto alla...
Sviluppo e validazione del punteggio DOAC, un nuovo strumento di previsione del rischio di sanguinamento per i pazienti con fibrillazione atriale in trattamento con anticoagulanti orali ad azione diretta
Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...
Progressione della fibrillazione atriale dopo crioablazione o terapia farmacologica
La fibrillazione atriale è una malattia cronica e progressiva e le forme persistenti di fibrillazione atriale sono associate a maggiori...
Associazioni della dose di Apixaban con esiti di sicurezza ed efficacia nei pazienti con fibrillazione atriale e grave malattia renale cronica
Le raccomandazioni per il dosaggio di Apixaban ( Eliquis ) sulla base della funzionalità renale non sono coerenti tra l'FDA...
Ablazione transcatetere nell'insufficienza cardiaca allo stadio terminale con fibrillazione atriale
Il ruolo dell’ablazione transcatetere nei pazienti con fibrillazione atriale sintomatica e insufficienza cardiaca allo stadio terminale non è noto. È stato...
Sicurezza ed efficacia dell'ablazione a campo pulsato nel trattamento della fibrillazione atriale: esiti a un anno dal registro MANIFEST-PF
L'ablazione a campo pulsato è una nuova modalità di ablazione cardiaca non-termica che utilizza impulsi elettrici ultrarapidi per causare la...
Effetti dell'anticoagulazione orale nelle persone con fibrillazione atriale dopo emorragia intracranica spontanea: studio COCROACH
La sicurezza e l’efficacia degli anticoagulanti orali per la prevenzione di eventi cardiovascolari avversi maggiori nelle persone con fibrillazione atriale...
Anticoagulazione precoce versus tardiva per l'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale
L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...
Ablazione a campo pulsato o termica convenzionale per la fibrillazione atriale parossistica
L’isolamento della vena polmonare mediante catetere è un trattamento efficace per la fibrillazione atriale parossistica. L’ablazione a campo pulsato, che...